ASIGEST ADVISOR S.r.l.

 

risk management & financial advisor

 

Nella vita ci sono rischi che non possiamo correre e ci sono rischi che non possiamo permetterci di non correre.
Peter Ferdinand Drucker (economista e saggista 1909-2005)

CRISIS MANAGEMENT

GOLDEN HOUR

Un’ora, è il tempo necessario ad una organizzazione per gestire una situazioni di crisi minimizzando il danno e per decidere il suo destino.
(fonte: J.E. Lukaszewski della New York University)

CRISIS MANAGEMENT PLAN

La GESTIONE DELLA CRISI è il processo mediante il quale un’azienda si occupa di un evento che rischia di danneggiarla.
Lo studio della gestione delle crisi ha avuto origine con i grandi eventi catastrofali: industriali ed ambientali.

In azienda il processo di «CRISIS MANAGEMENT» comporta la valutazione preventiva di:

  • le potenziali minacce
  • la ricerca dei modi migliori per evitarle
  • ridurre significativamente tali rischi.

La gestione della crisi si sostanzia in interventi temporalmente diversi:

ANTE: PRIMA CHE SI VERIFICHI:

  • individuazione e valutazione delle minacce;
  • creazione delle procedure;
  • simulazioni, etc.

DURANTE: GESTIONE PROGRAMMATA:

  • dopo che si sono verificati gli eventi scatenanti la situazione di crisi;

POST:

  • monitoring (Incident Reporting).

Si tratta di una disciplina, nel più ampio contesto di gestione, costituita da competenze specifiche e da tecniche necessarie per identificare, valutare, capire.

CRISIS MANAGEMENT PLAN

Un esempio operativo per la realizzazione di un piano di gestione

ANTE DURANTE POST
1. definire i componenti del team
2. definire il rappresentante del team
3. definire i ruoli dei vari soggetti partecipanti al team ed in particolare:
• definire il soggetto preposto alla redazione della procedura
• definire il responsabile delle comunicazioni con l’esterno
• soggetto preposto alla gestione dei rapporti con l’autorità
4. definire il contesto di intervento, cioè la tipologia degli eventi che costituiscono la crisi
5. stakeholder
6. modalità di comunicazione all’interno del team e condivisione delle informazioni
7. modalità di comunicazione con l’esterno
8. modalità raccolta informazioni dall’interno e dall’esterno
9. predisposizione modelli di comunicazione
10. simulazione della crisi
11. revisione periodica della procedura di gestione della crisi
12. pubblicizzare presso i clienti «chiave» che l’azienda ha elaborato un piano per la gestione della crisi e condividere le azioni
13. valutare la gravità dell’evento e decidere se avviare la gestione della crisi
14. stimare l’entità economica dell’evento scatenante la crisi
15. attivare il piano
16. Redigere un diario con tutte le azioni e decisioni assunte durante la crisi
17. redazione del programma di intervento con l’elenco delle azioni da porre in essere
18. suddivisione dei compiti all’interno dei team
19. valutare impatto dal punto di vista legale
20. Valutare modalità comunicazione e tipologia soggetti con i quali comunicare all’esterno
21. valutare risvolti contrattuali verso:
• clienti
• fornitori
• Assicuratori
21. Attivare le azioni a tutela dell’azienda verso clienti, fornitori, assicuratori, consulenti, etc
22. valutazione tecnica della cause e fattori scatenanti la crisi (RCA)
23. Monitorare quanto accade
24. Riesame dell’avvenimento
25. Determinazione dei danni e spese totali
26. Valutazione eventuali recuperi dei costi
27. Valutazione piani di miglioramento da introdurre
28. Eventuali aggiornamenti delle procedure